[...] Le sue gambe si mossero di nuovo e lentamente iniziarono a venir giù, una dopo l’altra, arrivando fino a metà della scala, lasciandogli intravedere la porta del salone.
La pioggia batteva impazzita sui vetri trasparenti e la luce argentea della luna scoloriva l’oro dei suoi capelli, così come faceva sembrare bianco quel sottile pigiamino azzurro.
Tom continuava a scendere a passo lento e calcolato, fin quando non sentì dei passi farsi sempre più vicini, poi un’ombra scura si infiltrò nel buio della sala d’ingresso, dopo aver spalancato con forza la grande porta in legno scuro che portava al salone.
Pezzi di vetro.
CITAZIONE (ladymoon @ 20/9/2010, 22:57) I complimenti te li meriti tutti per tre motivi per me fondamentali
primo, sei bravissima a scrivere e spero che tu ti cimenterai presto in tante altre storie secondo, sei puntuale nel postare e non fai attendere le lettrici per interminabili mesi ( poi giustamente ci possono essere momenti in cui si è più impegnati di altri ci mancherebbe) terzo, sei di una modestia e dolcezza incredibile .... |